Alluvione del 2000 nelle Valli di Lanzo

 

video da canale youtube: youcrp

Uno dei tanti reportage video che si possono trovare in rete dell’alluvione che ha colpito le nostre valli nelle prime settimane di ottobre del 2000. Nello specifico, il video mostra una veduta aerea della ormai passata ondata di piena dei torrenti Stura della Val Grande e della Stura della Val d’Ala e annessi rii secondari i quali hanno apportato numerosi danni e disagi alla viabilità, abitazioni e soprattutto alla struttura delle valli stesse dato da un forte dissesto idrogeologico dovuto alle forti precipitazioni avutesi in modo continuativo per più di un giorno.

Grazie agli archivi di meteociel si può ricostruire la struttura barica di quei giorni. Si può notare infatti una profonda saccatura atlantica entrare dal Rodano ed approfondirsi sul Golfo del Leone (prima immagine) andando ad attivare forti correnti di Scirocco da SE causando una notevole risalita di aria calda (in quei giorni c’era a 850hPa, circa 1450 metri, una isoterma di +8/+10 gradi). Lo Scirocco è ben conosciuto nelle nostre valli poiché, quando legato ad una perturbazione, è colui che porta maggior quantitativo di precipitazioni sulle nostre zone a causa della sua direzione di provenienza. Esso spinge l’umidità della perturbazione contro la catena alpina causando il fenomeno dello Stau (che significa letteralmente “ristagno” ed è un vento di risalita che si presenta quando una corrente d’aria, nel superare una catena montuosa, perde parte della propria umidità che condensa in precipitazioni (pioggia, neve o altro). Questo fenomeno favorisce maggiori accumuli pluviometrici nelle località poste in prossimità delle catene montuose, che vanno man mano diminuendo allontanandosi dai rilievi.). Il tassello che ha portato un’alluvione di tale portata è stata appunto la risalita di aria estremamente calda che ha impedito di nevicare anche a quote superiori ai 2600/2800 metri causando una massiccia fusione della neve in quota oltre a distribuire la precipitazione su una maggior superficie su cui l’acqua poteva cadere e alimentare rii e fiumi. Con una configurazione simile ma con isoterme più basse da permettere la neve anche solo oltre i 2000 metri, avrebbe cambiato drasticamente il risultato di questa alluvione che probabilmente si sarebbe limitata ad un dissesto idrogeologico sicuramente più contenuto. Nonostante ciò la quantità di acqua che cadde fu impressionante. Vennero registrati circa 700 mm di pioggia nel Comune di Groscavallo e Ala di Stura in sole 48h, l’equivalente di tutta l’acqua che dovrebbe cadere in media in qualche mese e basta ciò a far capire la portata di tale evento alluvionale.

Qui sotto lascio in allegato i dati relativi ai pluviometri ubicati nelle nostre valli e quelle adiacenti a testimonianza dell’immane quantità di acqua caduta (immagini fonte Regione Piemonte):

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